Parco di Monterotondo

Nei secoli XVIII e XIX la ricca borghesia livornese, composta soprattutto da mercanti olandesi, armeni, ebrei, greci, inglesi o francesi (che lasciarono molte tracce di sé in molti cognomi e toponimi odierni) amava far costruire case di villeggiatura, cioè. le "ville", fuori dalle mura cittadine dell'epoca, spesso nella fascia di terreno fuori dalla periferia orientale e sulle colline (Monterotondo, Montenero, Valle Benedetta) ricercate per i panorami e l'aria salubre.
Dal Settecento in poi vi abitarono per qualche tempo importanti personaggi dell'arte e della cultura e spesso vi composero le loro opere: Goldoni, Foscolo, Mascagni, Byron, Shelley, Smollet, Thorvaldsen... e non mancarono brevi soggiorni di teste coronate come il il giovane Napoleone III o il futuro papa Leone XIII.
A queste ville suburbane, nella seconda metà dell'Ottocento e fino al ventennio successivo alla Belle Époque, se ne aggiunsero altre, privilegiando la zona sud-occidentale della città (che si era ulteriormente ampliata) e soprattutto il lungomare.
Oggigiorno alcuni di questi edifici, con l'espansione di Livorno, sono ormai inglobati nella città ed i loro parchi sono stati molto ridotti; altri, nel tempo, a causa di abbandono, bombardamenti o sconsiderate ristrutturazioni urbane, sono stati distrutti o demoliti o abbandonati a se stessi nel degrado parziale o totale; altri, ancora, sono stati trasformati in edifici pubblici o moderni condomini privati