Dalla Baviera all'Adriatico – la mia avventura in bici in Croazia nel 2023

Anche quest'anno è arrivato il momento di partire per la Croazia! Dopo aver salutato la mia famiglia con la frase "Ci vediamo in Croazia tra qualche giorno", salgo sulla mia bici da corsa e parto.

All'inizio, a differenza dell'anno scorso, non sembra proprio un'avventura. Sarà forse per via delle numerose, ma comunque fantastiche strade, delle sezioni e dei luoghi simbolo, come la Glocknerstraße, il Gailbergsattel e l'Ilselsbergpass, che ho scoperto l'anno scorso e che sto affrontando nuovamente? Ma l'accento è posto su "all'inizio", perché più mi allontano da casa, più le cose si fanno avventurose.

Salgo sul Grossglockner, percorro la strada più alta della Slovenia, il passo di Vrsič, e seguo la strada sul confine italo-sloveno verso sud.
Solo ora riconosco veramente l'entroterra sloveno: migliaia di colline caratterizzano questo piccolo Paese. Quando non sei in riva al mare, pieno di turisti, ci sono ad attenderti innumerevoli strade tortuose, piccoli villaggi e panorami mozzafiato, fino al mare di Trieste, a 40 chilometri di distanza.

Naturalmente anche la Croazia (4° giorno) ha qualcosa da offrire e potrai sicuramente dedicarle più tempo. Questa zona è caratterizzata da uliveti, piantagioni di fichi, vigneti, attività turistiche in riva al mare turchese. Una volta arrivato in Croazia, mi godo la vacanza in campeggio e il mare con la mia famiglia, ma faccio anche qualche giro qua e là.

Se, come me, viaggi con sacco a pelo, materassino e tenda, puoi fermarti in uno degli innumerevoli campeggi in Istria. I campeggi avranno sicuramente un piccolo spazio per la tua tenda, anche in alta stagione. Tuttavia, è meglio prenotare una piazzola in anticipo. Oppure puoi avere un approccio completamente diverso all'avventura e alloggiare in una pensione o in una locanda – cosa che io non amo fare. Io cercherei di giorno in giorno un posto dove dormire. Si può anche prenotare in anticipo e andare sul sicuro, ma ciò richiede di programmare in anticipo tutte le tappe, cosa che personalmente non mi piace fare: a sensazione di libertà e di avventura con l'adrenalina quotidiana della sera scomparirebbero.

Dopo una buona settimana di riposo, mi tuffo nuovamente nell'avventura e, soprattutto, nella natura selvaggia. Sulla via del ritorno verso la Germania attraverso prima l'entroterra scarsamente popolato della Croazia, caratterizzato da paesaggi di boscaglia; anche in Slovenia la situazione rimane molto tranquilla. Evito volutamente Ljubljana, non solo a causa del disastro dell'alluvione della settimana precedente: le innumerevoli colline dell'entroterra della capitale mi costano molte gocce di sudore, ma mi ricompensano con panorami fantastici, strade bellissime in quasi assenza di traffico. Non incontro un solo ciclista per ore, perché in fondo la pista ciclabile D1 che attraversa Ljubljana è pianeggiante. Se anche tu ami le montagne come me, ti consiglio di scegliere il mio percorso. Altrimenti, ti suggerisco di cambiare un po' la traccia e di goderti Ljubljana.

Il percorso prosegue attraverso il passo Wurzen, noto per le pessime condizioni delle strade, fino a raggiungere Villach. Puoi concederti un tuffo rinfrescante nel vicino lago di Ossiach, prima di proseguire su un tratto abbastanza pianeggiante fino al lago di Millstatt. Tuttavia, qui c'è solo una punto in cui è permessa la balneazione libera: il bellissimo bacino è infatti circondato da cespugli e pendii scoscesi e, purtroppo, gran parte di esso è di proprietà privata.

La ciclabile della Drava prosegue ora per molti chilometri in direzione di Obervellach, fino ad arrivare alla Tauernschleuse, una galleria ferroviaria nella catena montuosa dei Tauri. Si attraversano gli Alti Tauri molto comodamente in treno e si lascia la Carinzia. Personalmente, però, ho scelto la Tauernschleuse solo per "attraversare" tutti i valichi degli Alti Tauri. Ad ogni modo, preferisco il percorso sul passo del Glockner nonostante – o forse proprio per – la lunga e faticosa salita.

Una volta raggiunta la regione di Salisburgo, si percorre dapprima la pista ciclabile dei Tauri, piuttosto collinosa, prima di arrivare a Pongau. Dopo si segue il corso del fiume Salzach, che ti accompagnerà fino alle porte di Salisburgo e fuori dalle Alpi. Poco prima della Germania, si scala un'altra piccola montagna fino a raggiungere il lago di Waginger su strade bellissime. Le montagne si fanno sempre più distanti.

L'ultimo tratto verso casa è accompagnato dalla notte, che cala gradualmente fino a farmi pedalare nel buio. Perché non ho piantato la tenda per un'altra notte? È semplice: non vedevo l'ora di tornare dalla mia famiglia, a casa mia e dal mio letto caldo e morbido! Mi faccio strada tra la pioggia per gli ultimi chilometri prima di arrivare a destinazione, felice ma stanco.

Sono a casa!

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Di cosa hai bisogno?

Molto semplice: tanta motivazione, un po' di tempo e un pizzico di fortuna!

P.S. Un buon equipaggiamento da bikepacking e una bicicletta (gravel) ben tenuta saranno a tuo vantaggio.