Non ci sono molti luoghi ancora così vergini e ricchi di sorprese, per chi pedala, come la Valcamonica. Non è facile imbattersi ancora, nell’era della condivisione totale e della tracciabilità capillare, in strade pochissimo conosciute e valicare passi quasi nascosti, come in questa valle dei segni.

La valle che risale il fiume Oglio, da Brescia a Ponte di Legno, percorsa a zig-zag tra le due province, i cui capoluoghi – Brescia, appunto, e Bergamo – sono quest’anno congiuntamente Capitale Italiana della Cultura, è un forziere naturale in attesa di essere scoperchiato.

Se molte persone potrebbero aver percorso il passo di Crocedomini, poche lo hanno raggiunto dal giogo del Maniva, percorrendo una vecchia tradotta militare in gran parte sterrata. Se hai ben presente cosa sono la Prealpi Orobie, forse ti sfugge l’appellativo “Dolomiti di Scalve”, la zona ai piedi della Presolana e del Vivione. Se Ponte di Legno fa rima con Gavia, Tonale o persino Mortirolo, hai mai attraversato realmente i ponti – quelli sì, in vero legno – della stupenda ciclovia dell’Oglio, paradiso delle due ruote? Chi ne avrà seguito il corso naturale fin quasi al suo confluire nel re dei fiumi, il Po?

Grazie a questa Raccolta potrai avventurarti proprio lì, alla ricerca di queste strade perdute, come direbbe David Lynch, e anomale. Fuori cioè dalle mappe classiche e dai percorsi consueti. In Valcamonica si perderanno le tue tracce.

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