Ciclismo su strada – Raccolta by Andrea Alessandrini 'Travelsbeer'
3
giorni
4-5 h
/ giorno
254 km
5.560 m
5.710 m
Questa Raccolta ha il compito di raccontarti una favola, che però è una storia vera. La data è il 10 giugno 1949, il palcoscenico è la tappa numero 17 del Giro d’Italia, descritta dai giornalisti sportivi come quella dei ‘cinque passi tra le nuvole’.
Il menù di quella tappa era effettivamente ricco: Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere. 254 chilometri e oltre 5.000 metri di dislivello: i giornalisti dell’epoca sapevano che quella sarebbe stata la tappa che avrebbe deciso le sorti del Giro.
La corsa rosa, però, era già ben incanalata verso il trionfo di Fausto Coppi: il leader della classifica era Adolfo Leoni, ma le sue caratteristiche da passista-velocista mal si combaciavano con l’altimetria della Cuneo-Pinerolo. Coppi aveva meno di un minuto di ritardo dalla maglia rosa e ben nove minuti di vantaggio sul suo rivale Gino Bartali.
A 192 chilometri dall’arrivo, Fausto Coppi seguì un attacco di Primo Volpi e prestò si trovò solo. Immagina un attimo la situazione irreale: hai il Giro in pugno, stai per conquistare la tua prima corsa importante e decidi lo stesso di attaccare da lontanissimo. Questa situazione fu descritta benissimo dal radiocronista Mario Ferretti: “Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”.
Lo stesso Fausto Coppi, al traguardo, confermò che fu un’autentica pazzia: ai radiocronisti, estasiati per aver assistito alla tappa più storica di sempre, disse che non aveva mai pensato ad una pazzia simile e, anzi, di aver sbagliato a metterla in pratica. Qualche numero ti aiuta a capire il valore di quell’impresa: Coppi aumentò il suo vantaggio in tutti e cinque gli scollinamenti, nonostante cinque forature.
Nelle condizioni attuali, utilizzando i parametri del Tour de France, solo il Col d’Izoard è rimasto ‘hors categorie’, fuori categoria per gli esseri umani. Gli altri quattro colli, oggi, sono classificati come colli normali, di prima o seconda categoria. L’altimetria di quella Cuneo-Pinerolo del 1949 non è mai stata più riproposta. Forse è meglio così: è una tappa entrata nella storia del ciclismo, entrata nell’immaginario collettivo come qualcosa di epico. Anche varie pellicole hanno reso omaggio a quella tappa, citando ‘Pinerolo’ come un luogo irraggiungibile.
Oggi puoi ripercorrere questa tappa, più unica che rara. Puoi completare questa Raccolta in tre giorni, affrontando i cinque colli solo nella stagione estiva. Ammirerai paesaggi spettacolari, a quote alte: porta con te un abbigliamento tecnico, adatto ad affrontare le lunghe discese.
Puoi raggiungere Cuneo e puoi ripartire da Pinerolo con il treno, senza nemmeno smontare la tua bici.
Prenota in anticipo il tuo alloggio: la Raccolta attraversa zone alpine molto amate ed è spesso difficile trovare disponibilità alberghiera.
Cosa aspetti a partire? Dai forma alla tua avventura e pianifica il percorso a tuo piacere basandoti sul Tour qui sotto.
Ultimo aggiornamento: 18 aprile 2024
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Sei al primo giorno della Raccolta e Fausto Coppi è già andato in fuga. Lasci la bella città di Cuneo andando verso le Alpi. A Vinadio puoi trovare bar e ristoranti dove puoi mangiare qualcosa: ti consiglio di dedicare del tempo alla visita del Forte Albertino.
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