Arco di Sant Adrià

Portale gotico scolpito nella pietra di Montjuïc, alto 11 metri e largo 7 metri. È costituita da due stipiti, architrave piatto e arco a sesto acuto. Gli stipiti sono costituiti da un plinto liscio, sul quale poggiano una successione di lesene, con fusto semicircolare, con basi e capitelli gotici con ornamenti di motivi vegetali e animali e anche volti umani. Il caricamento dell'arco coincide con l'abaco dei capitelli, ed è costituito da un'imposta modanata continua da stipite a stipite e sopra l'architrave piatto. L'arco è ogivale ed è evidenziato da archivolti.Osservazioni:
Questa è la copertina della chiesa del convento del Carmelo, dell'ordine mendicante dei Carmelitani mendicanti di Carrer del Carmen a Barcellona, che deve essere stata costruita tra il 1293 e il 1381. Nel 1835 il convento fu assalito e incendiato da gruppi rivoluzionari . Nel 1838 gli spazi del convento furono ceduti per ospitare l'Università. Nel 1873 l'Università fu installata nel nuovo edificio costruito a tale scopo. Successivamente il convento venne demolito e il portale fu spostato nel podere cal Tondo de Sant Adrià. Nel 1968 l'azienda agricola, con i lavori sull'autostrada A-19, si trovava tra i due rami di questa strada. Nel 1991 furono eseguiti dei lavori sulla Ronda del Litoral, che fu restaurata e spostata nella sede attuale. Nel 1997 è stata dichiarata simbolo dell'identità del comune, su richiesta del Gruppo di Donne del Futuro di Sant Adrià de Besòs.
Esistono diverse interpretazioni sull'origine e sul trasferimento dell'arcobaleno a Sant Adrià de Besòs. L'architetto è sconosciuto, anche se possiamo dire che Guillem Abiell, architetto del XV secolo noto per aver partecipato alla costruzione di diverse chiese a Barcellona, fu coinvolto nell'ultima fase gotica. Secondo Josep Rovira i Costa, il portale gotico proviene dal Convento di Trinitaris Calçats, situato tra le vie Lleona e Ferran a Barcellona, che fu incendiato nel 1835 e non fu più ricostruito in seguito all'attuazione del progetto di Mendizábal. leggi sulla confisca. I proprietari vendevano frammenti architettonici ai collezionisti. In questo modo, molte persone acquistarono le demolizioni artistiche, tra cui il signor Manuel Moragues, che più tardi vendette quest'arco al signor Juli Parellada, responsabile del suo trasferimento in un terreno che possedeva vicino alla strada di Mataró, vicino all'antico Cal Tondo. agriturismo. Secondo una leggenda locale, in quel luogo si sarebbe svolto un duello dal quale sarebbe uscito sano e salvo ed egli volle testimoniare il suo pentimento costruendo nello stesso luogo una chiesa. Tuttavia morì subito dopo l'installazione della porta, senza avere il tempo di costruirla, e fu allora che il terreno divenne proprietà del signor Antoni Rocamora, con il quale la porta continuò per più di un secolo. Passò poi nelle mani del signor Antoni Serra, marchese di Moragues. Alla fine degli anni 80, la progettazione e realizzazione della Rotonda Costiera interessò il terreno dove era situato l'arco. Per salvarlo, la Sedia Gaudí ha offerto la possibilità di collocarla nei suoi giardini di Can Güell. Successivamente furono pubblicati una valanga di articoli a favore della conservazione dell'elemento e l'architetto Joan Bassegoda i Novell fu incaricato di smantellare, restaurare e reinstallare il portale gotico nella nuova posizione. L'inaugurazione della nuova sede dell'Arc de Sant Adrià ebbe luogo nel 1993. Da allora è diventato un simbolo della città.