Acquedotto Albertino

La costruzione dell'acquedotto Albertino fu suggerita dall'arciduchessa Maria Cristina, figlia di Maria Teresa. Dopo la sua morte nel 1798, il progetto fu accettato dal governo della Bassa Austria dal marito Albert Kasimir von Sachsen-Teschen nel dicembre 1802 e completato entro la fine del 1804 sotto la guida del capo tesoriere della città, Stephan Edler von Wohlleben.
Nella valle Halterbach a Penzing, attraversata oggi dalla Hüttelbergstrasse, furono sfruttate diverse sorgenti, furono costruiti canali di aspirazione per una lunghezza totale di circa 4.000 braccia e diversi pozzi. La sala delle fontane è stata costruita tra l'odierna villa Otto Wagner e il campeggio. Da lì l'acqua veniva convogliata attraverso un doppio condotto fino a una torre dell'acqua sulla collina Penzinger e da lì attraverso Mariahilfer Strasse fino agli odierni quartieri di Mariahilf, Neubau e Josefstadt.
Con la messa in funzione della prima linea di sorgenti di montagna nel 1873 e l'ulteriore ampliamento del sistema di approvvigionamento, la condotta idrica Albertina perse gradualmente la sua importanza per l'approvvigionamento idrico di Vienna. Del resto dal 1890 la linea non fu più mantenuta.