La Necropoli Romana di Lovere

Lungo le Vie Gobetti e Martinoli, asse viario che collega il Cimitero, la Chiesa di Santa Maria in Valvendra e l’Ospedale, si ripercorre l'area dove è stata rinvenuta la necropoli romana.Anticamente queste vie costituivano il tracciato in uscita dal centro abitato verso la Valcamonica: le necropoli, infatti, si collocavano fuori dagli insediamenti abitativi.Gli scavi archeologici effettuati negli anni 1907, 1996, 2015 hanno riportato alla luce almeno 215 sepolture, la maggior parte delle quali conservava il corredo, inteso come bagaglio personale per affrontare l’aldilà.

Di grande interesse sono due corredi, unici per la loro preziosità, recuperati nel 1907 e ora esposti al Civico museo archeologico di Milano.

Il primo, detto il “Tesoro di Scipio” per il nome inciso sui manufatti, è composto da argenterie, tra cui la celebre “Coppa del Pescatore” lavorata a sbalzo e a bulino, e altri lussuosi manufatti in bronzo. Il secondo è formato da monili in oro e pietre preziose.

L'iscrizione latina riprodotta in fotografia è presente sulla muraglia di destra in via Gobetti venendo dal Cimitero, ma in assenza di informazioni storiche documentate non è stato possibile darne una attribuzione attendibile.E' stata inoltrata una richiesta d'informazioni all'Ente Locale di Turismo e l'Info Point Alto Lago d'Iseo mi ha cortesemente inviato una risposta con la traduzione dell'iscrizione.In base alle parti leggibili, si può presumere che la scritta sia:
"BARTEIO ... LAYNUS ANGOLENSYS HIC INTERFECTUS OBYT ANNO 1077 (?)"
la traduzione inviatami è “Bartolomeo Laini di Angolo qui ucciso morì nell’anno 1077”