Casini d’Ardenza

Casini di Ardenza: si affacciano sullo scenografico lungomare di Livorno, lungo il Viale Italia. Nel XIX secolo Livorno diventò una famosa meta estiva ambita dalla borghesia nazionale ed internazionale, in particolare inglese. Vennero costruiti proprio qua i primi stabilimenti balneari d’Italia, l’edificio ospitò facoltosi turisti di varie nazionalità (in buna parte inglese) e fu abitato anche dal Granduca Leopoldo II e la sua corte; perciò vengono chiamati anche Casini Granducali.
Fu progettato (e ultimato nel 1845) nello stile neoclassico allora in voga a Livorno dall’architetto Giuseppe Cappellini, famoso soprattutto per aver progettato il Teatro Goldoni di Livorno. I Casini (il cui significato è dimora signorile di campagna destinata allo svago) sono costituiti da 13 palazzine unite in un solo corpo di fabbrica (per un totale di 322 stanze) disposto a forma di omega affiancato da due ali laterali e affacciato verso la passeggiata a mare. La facciata principale è caratterizzata da un grande frontone e da colonne ioniche, e le strutture laterali mostrano un porticato con eleganti colonne in pietra arenaria in stile tuscanico. Il complesso comprendeva una sala da ballo, una trattoria, sale da gioco e biliardo, scuderie e parco all’inglese sul retro.

La Rotonda all'Ardenza a Livorno è una tappa obbligata del lungomare livornese, perché la vista del mare (quando si esibiscono gli amanti del surf e del wind surf e soprattutto quando è in tempesta) e del tramonto sono davvero mozzafiato!
Ma negli ultimi anni si è aggiunta una nuova attrazione: un Moai, una delle gigantesche teste che rendono famosa Rapa Nui (Isola di Pasqua) in tutto il mondo, è stato collocato sul lato esterno della Rotonda, ma simbolicamente rivolto ad abbracciare la città: secondo la tradizione originaria, infatti, i Moai voltavano le spalle al mare per offrire la propria protezione ai luoghi e alle comunità dell'interno dell'isola.
La grande opera lignea è stata realizzata (insieme ad un altro manufatto dedicato alla regina Moana) da un gruppo di abitanti di Rapa Nui in onore di un cittadino livornese legato agli isolani da un rapporto ventennale di fraterna amicizia. Quest'ultimo ha poi voluto donare la scultura alla città, che ora possiede un suo piccolo angolo dell'Isola di Pasqua

Oggi il complesso dei Casini è costituito da abitazioni private e pertanto non è visitabile, salvo accordi diretti coi proprietari; tra l'altro ospita un B&B che ha conservato addobbi e arredamento interno tipici di una residenza estiva di fine '800.