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Highlight – Escursionismo

Consigliato da 33 escursionisti

Questo Highlight si trova in una zona protetta

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Posizione:Pesaro, Pesaro e Urbino, Marche, Italia

Le migliori escursioni verso Casteldimezzo
Suggerimenti
  • Anticamente nota come “Castrum Medii”, per la sua “caratteristica posizione tra il Castello di Gabicce e quello di Fiorenzuola”, (denominato anche Galliolo o Gaiola o Garzoleto) il borgo è situato a circa 200 metri s.l.m. e costituisce un balcone naturale da cui lo sguardo può spaziare verso un ampio orizzontenel quale spiccano il Castello di Gradara, le “penne” di San Marino ed il Gibbo del Catria.

    A Casteldimezzo si conserva parte della cinta muraria, una volta intervallata da numerosi torrioni, mentre la rocca è oggi scomparsa. Particolarmente interessante è la chiesa intitolata ai Santi ravennati Apollinare e Cristoforo, che custodisce un Crocifisso del XV secolo, opera di Jacobello del Fiore attorno al quale si narra una storia avventurosa ricordata da una lapide del 1652, collocata all’interno della chiesa stessa. Di altrettanta rilevanza la grande tavola posta sopra l’altare centrale, rappresentante una Madonna in trono col Bambino, i Santi Apollinare e Cristoforo ed angelo musicante, opera di F. Zaganelli e databile attorno al 1510.

    • 27 febbraio 2022

  • Un tempo chiamata Gaiola, Galliola e Gazoleto, Casteldimezzo assunse dal XIV secolo l’attuale denominazione, indicante una posizione intermedia tra Gabicce e Fiorenzuola. Grazie alla sua posizione facilmente difendibile e alla presenza del vicino porto di Vallugola, il castello fu utilizzato come dimora per rusticale sollievo dagli Arcivescovi di Ravenna. Passata ai Malatesta nel 1356, divenne poi proprietà degli Sforza e dei Della Rovere. Oggi delle antiche mura medievali rimangono solo poche tracce. All’interno della Chiesa dei Santi Apollinare e Cristoforo, risalente al Mille ma ricostruita (la dedicazione indica le lontane origini ravennati), è custodito un Crocifisso quattrocentesco attribuito ai veneziani Antonio Bonvesin e Jacobello del Fiore, ritrovato in riva al mare dentro una grande cassa di legno. Secondo la tradizione la scultura fu protagonista di un fatto miracoloso: correva l’anno 1517 quando ben 7000 stranieri oltramontani, al soldo di Lorenzo di Piero de’ Medici, sconfitti da Francesco Maria I Della Rovere, si avvicinarono minacciosamente alle mura di Castrum Medi, ma il temuto e prevedibile saccheggio della cittadina non avvenne per merito della grazia concessa dal Crocifisso venuto dal mare alla popolazione terrorizzata. Curiose sono anche le notizie relative al ritrovamento del prezioso manufatto: gli abitanti di Casteldimezzo e quelli della vicina Fiorenzuola, avendo avvistato una cassa adagiata sulla costa ai piedi del promontorio e volendo impadronirsi del suo contenuto, finirono per azzuffarsi finché i buoi a cui era attaccato il carico, stanchi del prolungato litigio, decisero di avviarsi lungo la strada per Casteldimezzo lasciando i vicini con un palmo di naso.

    • 15 aprile 2023

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