Chiesetta di San Tomè

La chiesetta di San Tomè (o San Tommaso) sorge all’ombra di di un fitto rimboschimento di cipresso di Lawson e di abete rosso, su un piccolo terrazzamento sovrastato dalle imponenti pareti del Crep di San Tomè (oggi una frequentata palestra di roccia).L’edificio sacro, che risale al XIII secolo, è stato rimaneggiato nel corso del 1600. In età romana si ipotizza che nell’area fosse presente un nifeo, ovvero un tempietto collegato al culto dell’acqua lustrale. Semplice, essenziale e austera, con una pianta rettangolare completata da un’abside semicircolare, rimane una delle più chiese più suggestive della pedemontana. È raggiungibile in pochi minuti dalla strada asfaltata che risale la valle, ma è anche la meta finale dell'interessante percorso naturalistico del torrente Artugna che inizia a Dardago.La zona è un sito archeologico; addirittura fu tra le prime località archeologiche del Pordenonese a figurare nella letteratura scientifica, come luogo di ritrovamento di importanti materiali di età neolitica.