Highlight – Escursionismo
Posizione:Serravalle, Blenio, Ticino, Svizzera
La chiesa era già stata citata nel 1207, quando era intitolata a San Benedetto. Alla fine del secolo è stata dedicata a San Martino. Dell'edificio originale rimangono solo alcuni muri, gli altri sono del XVI-XVII secolo quando è stata ampliata.
22 gennaio 2024
Della chiesa di San Martino del XIII secolo rimangono solo parti delle pareti laterali. Furono ampliati nel corso dei secoli XVI e XVII.
Secolo inserito nell'attuale edificio. Nell'angolo nord-est del sagrato della chiesa si trova la cappella di Sant'Apollinare con affreschi folcloristici. Oltre alle due figure vescovili, la frana di Biasca è citata anche come “exitus laci majoris”.
Sulla facciata si possono vedere diversi affreschi del XVI secolo, tra cui spicca la gigantesca figura di San Cristoforo. Alla facciata è addossato il campanile romanico (1207), integro e presenta tracce di un'altra immagine di San Cristoforo sul lato est sottostante. Durante gli scavi archeologici del 1912 e 1913, sotto la direzione di E. Berta, furono scoperte le fondazioni di una chiesa con due absidi disuguali, le cui pareti laterali corrispondono a quelle dell'attuale chiesa. L'interno della chiesa, a navata unica con il campanile inserito, presenta due cappelle, il presbiterio poligonale, il fonte battesimale e la tribuna del cantore in legno dipinto con motivi floreali sul fianco. Gli affreschi sulla parete sinistra raffigurano scene della vita di Gesù e sono attribuiti ad Antonio da Tradate, che lavorò assiduamente in Valle di Blenio nel 1510. Alla scuola dei Seregnesi appartengono probabilmente l'Ultima Cena e frammenti di affreschi della parete laterale destra. Numerosi stucchi dorati e affreschi dai colori vivaci decorano il coro.
Secondo un libro dell'archivio parrocchiale fu dipinto da Bernardino Serodine di Ascona (1650). Le due cappelle - della Passione di Gesù a sinistra, della Madonna a destra - sono decorate con stucchi e rifinite con una grata in ferro battuto realizzata da artigiani locali (XVII secolo).
9 aprile 2020
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