Il 751 è lontano più di mille anni, ma questa storia comincia da lì. In quell’anno, un valente abate nato a Cividale, Anselmo, dopo aver peraltro abbandonato il ruolo di duca del Friuli dopo un paio d’anni, venne incoraggiato a lasciare il monastero in cui si trovava. Non è difficile ipotizzare che a Fanano Anselmo si trovasse bene: un luogo allora piuttosto sperduto sull’Appennino perfetto per chi voleva cambiare vita. Chi gli chiese di “scendere” in pianura per fondare un’abbazia nuova, più centrale e inserita nel transito dei pellegrini in Pianura Padana era nientemeno che il re longobardo Astolfo. Anselmo accettò e trascorse buona parte dei suoi ultimi 50 anni di vita a fondare e ad amministrare l’abbazia di San Silvestro, a Nonantola.

All’epoca Nonantola era posta ai confini tra i possedimenti longobardi e l’Esarcato di Ravenna, uno degli avamposti di ciò che rimaneva dell’Impero Bizantino. Decennio dopo decennio, un villaggio sempre più grande si sviluppò attorno all’abbazia e presto Nonantola divenne un crocevia di pellegrini, mercanti ed eserciti. Almeno le prime due categorie di persone erano molto interessate ad arrivare a Roma nel più breve tempo possibile e la Via Romea Nonantolana, la prosecuzione modenese della Via Romea Strata, consentiva un collegamento alla Via Francigena e a Roma.

Della Via Romea Nonantolana, come si apprende dal sito delle persone appassionate a questa via che hanno voluto rimetterne in luce la storia viaromeanonantolana.org/chi-siamo, ne esistono addirittura due: una versione occidentale e una versione orientale. In questa Raccolta le ho messe assieme, sfruttando la Via Romea Nonantolana Occidentale per andare dall’abbazia di San Silvestro al passo di Croce Arcana, posto sul confine tra le province di Modena e Pistoia, e sfruttando la Via Romea Nonantolana Orientale per tornare dalla Croce Arcana a Nonantola.

Al passo della Croce Arcana non c’è granché: certo potresti continuare verso la Doganaccia o Cutigliano, ed è un luogo affascinante, ma probabilmente faresti la fine di Anselmo, costretto ad abbassarsi di quota a Fanano prima e a Nonantola poi. In ogni caso, se ti interessano le tracce intere che puntano ai 1.669 metri della Croce Arcana, eccole.

Via Romea Nonantolana Occidentale komoot.com/it-it/tour/1388127520
Via Romea Nonantolana Orientale komoot.com/it-it/tour/1388128176

Tornando alla Raccolta, pur essendo ogni arrivo di tappa in un centro abitato, alcuni di essi non sono affatto grandi e la disponibilità per dormire è parecchio ridotta, specie in stagioni diverse dall’estate. Assicurati quindi di prenotare per tempo dove vuoi alloggiare. Ti consiglio inoltre di non sottovalutare i passaggi oltre quota 1.200, dove l’Appennino sa essere fresco anche d’estate, e i numerosi saliscendi. Molti di questi tracciati, specie quando si abbandona la pianura, si sviluppano su terreni sassosi, prati erbosi, oppure su terra bagnata dalle piogge o dalle molte fonti spontanee presenti in zona. È fondamentale dunque calzare scarponcini che garantiscano una salda presa al suolo e non causino vesciche.

Trovare rifornimento di cibo e acqua non sarà sempre facile: la densità abitativa di queste zone non è altissima e non si incontrano molti centri abitati sulla via, sebbene le zone siano frequentate da persone che camminano o pedalano. Ti consiglio di portare uno zaino capiente e di fare scorta di cibo e acqua anche quando non ti sembra strettamente necessario. Uno zaino capiente serve anche per contenere una tenda e un materassino per dormire: alcune tappe terminano dove le opzioni di alloggio sono pochissime e potrebbe sempre sorprenderti un temporale improvviso nel mezzo del nulla, per cui una tenda che riesca a tenerti all’asciutto è fondamentale.

Partire da Modena sarebbe più semplice, anziché raggiungere Nonantola, ma senza la partenza dall’abbazia di San Silvestro si perderebbe un po’ il senso del “pellegrinaggio” che stai per compiere. Raggiungi dunque la città di Anselmo grazie alle linee 550, 551 o 552 degli autobus tra Ferrara e Modena (tper.it/sites/tper.it/files/ORARI/1693903641/tper_fe551.pdf) oppure tramite la SS 225 Nonantolana.

Infine, ammetto di non essere andato a cercare cosa vestisse Anselmo negli anni Cinquanta dell’VIII secolo, ma sono piuttosto certo che augurarti di calzare le sue scarpe, o infilarti nel suo saio, non dev’essere il miglior auspicio. Goditi quindi la Via Romea Nonantolana per ciò che è: uno splendido itinerario per camminare nell’Appennino modenese.