Highlight – Escursionismo
Bel sito di scavo ma puoi risparmiare sul biglietto d'ingresso perché puoi vedere tutto sulla recinzione e scattare buone foto
5 settembre 2018
Tharros (anche Tharras, Tarrae o Tarras) è un'antica città della costa occidentale della Sardegna, di cui rimangono solo resti. Si trova a 20 km a ovest di Oristano, nella provincia omonima, sulla punta meridionale della penisola del Sinis, larga a volte solo 100 m. Il nome Tharros compare per la prima volta su una pietra miliare romana.
Fondato dai Nuragici, il luogo fu ampliato in città dai Fenici e conquistato dai Puniani e dai Romani. Tra l'827 e il 1070 dC fu capitale del giudicato d'Arborea. Ibn Jubayr (1145–1217) riferì già nel 1183 di aver visto una città in rovina quando la sua nave cercò riparo da una tempesta sul promontorio sardo.
I reperti più antichi rinvenuti a Tharros indicano un insediamento del XIII e XII secolo a.C. Vicino. Dall'VIII secolo a.C Tharros deve essere stata una stazione commerciale fenicia nel I secolo a.C. Ciò è indicato dalle rovine di un'acropoli e di due tepatim. Del periodo punico, un molo lungo 120 m dimostra che Tharros fu abitata nel VI e V secolo a.C. AC era un importante porto e città commerciale.
I romani sconfitti nel 215 a.C. aC i Puni adattarono la città alle loro esigenze. Tra l'altro furono tracciate ampie strade e ricoperte con lastre di basalto nero; C'erano anche condotte idriche e una fogna sottostrada, terme e un battistero esagonale.
Vicino a Tharros si trovano la chiesa altomedievale bizantina di San Giovanni di Sinis e l'Ipogeo di San Salvatore, accessibile in estate.
Forse gli oggetti più antichi, non rinvenuti durante scavi regolari, sono figure in bronzo della cultura nuragica. È stata ritrovata ceramica cipriota-micenea del XIII e XII secolo a.C. aC, che suggerisce il commercio marittimo. Non sono state rinvenute quantità corrispondenti di ceramica importata in nessun altro insediamento fenicio-punico della Sardegna. Sembra che Tharros avesse stretti rapporti con gli Etruschi già nei secoli VIII e VII, come testimonia Buccherovases. Giovanni Spano stimò che il bottino di oltre 100 tombe saccheggiate ammontasse a circa 4.000 scarabei fatti di agata, vetro di fiume egiziano, diaspro del Monte Arci, corniola, lapislazzuli e argilla smaltata, metà dei quali incastonati in oro importato.
Fonte: de.wikipedia.org/wiki/Tharros
3 gennaio 2023
Maggiori informazioni su orari di apertura e biglietti d'ingresso sono disponibili qui: tharros.sardegna.it/en
3 gennaio 2023
Registrati gratuitamente a komoot e ricevi altri 4 consigli e suggerimenti da insider.