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Islanda 1989

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Islanda 1989

Po_1974

Islanda 1989

Raccolta by Po_1974

1 Tour

63:19 h

1.074 km

4.590 m

Questo è un breve ricordo del nostro primo viaggio in bicicletta insieme, mia moglie ed io. Sono passati 30 anni da quel primo giro in bici in Islanda era il 1989, non solo gli anni ma sembra proprio un altro mondo. Perché l’Islanda: perché era il luogo “più vicino “ (poco più di quattro ore il volo diretto) dove si sarebbero potuti vedere posti che altrimenti richiedevano un viaggio nel continente australe, perché gli scienziati della Nasa avevano considerato il vulcano Askja e la sua area (che visitammo sempre in bici tre anni dopo) l’area più ideale nella quale “allenare” gli astronauti per l’allunaggio e poi non ultimo c’era il fascino politico di quegli anni, la famosa casetta bianca allora appena fuori Reykjavik dove si tenne il primo incontro Gorbaecev e Reagan nel 1986.
Allora non c’era nulla di quello che oggi abbiamo a disposizione, sia dal punto di vista delle informazioni (Internet ed i PC erano di la da venire, i telefonini, anzi i telefoni erano ancora attaccati al muro e c'erano i gettoni e le cabine telefoniche, oltre a tante altre cose ormai sparite), sia dal punto di vista ciclistico. Tutto era sulla carta (conservo ancora le cartine con le quali disegnai il primo itinerario). I libri che parlavano d’Islanda erano tutti in inglese (poco o male), l’unico libro in italiano era stato scritto da un ragazzo di Torino di un suo viaggio di qualche anno prima, anche se tra le possibilità di viaggio non citava assolutamente la bicicletta. Altra annotazione, quando chiesi a mia moglie che lavorava in banca di cambiare le Lire in Corone Islandesi, mi “rise quasi in faccia”….I taccuini di viaggio rigorosamente scritti a mano. Le biciclette effettivamente le nostre erano all'avanguardia per quegli anni (telaio Columbus, gruppo Shimano Deore XT) ma il resto era quello che passava il convento, compreso gli utilissimi sacchi della spazzatura, contro la pioggia, con i quali avevamo avvolto gli zaini e le tenda posteriormente. Anche gli italiani che trasportavano le bici in aereo per cicloturismo francamente non so quanti eravamo. Fortunatamente c’era una seconda compagnia di volo islandese che aveva inaugurato voli diretti da Malpensa (quella vecchia, non quella di oggi ) a Reykjavik e loro erano già abituati con altri paese al trasporto delle biciclette (tedeschi, inglesi etc.).
Decidemmo per come primo viaggio in Islanda di visitare tutta la costa sud, quella più ricca di storia islandese (Pingvellir il primo parlamento islandese ed europeo nel 930 d.c.!) spettacoli naturali (alcune delle cascate più belle Gulfoss, Skogafooss, Seljalandsfoss,, Svartifoss) e l’arcipelago delle Vestmannaeyjar di Heimaey è l’unica isola abitata. Ricordo che allora quest’isola (che si raggiungeva solo con tre ore di traghetto) aveva ancora i segni dell’eruzione vulcanica di una quindicina d’anni precedenti che aveva sepolto molto case e costretto gli abitanti ad evacuare temporaneamente l’isola. Bellissima la cordialità degli isolani, una barista ha voluto sapere tutto (o quasi dell’Italia….). Altra caratteristica della parte sud dell’Islanda è che li sono concentrati tutti i più grandi ghiacciai (tutti a calotta a differenza dei nostri ghiacciai alpini ) tra cui il Myrdalsjokull ed il Vatnajokuul (quest’ultimo non solo il più grande ma più grande della somma di tutti i ghiacciai europei). Al di sotto del Vatnajokull , coperto dal ghiaccio, c’è il vulcano ancora attivo Grimsvotn, per capirci quello che erutto una decina di anni fa e le cui ceneri provocarono per diversi giorni l’interruzione dei voli in Europa del nord. Tra l’altro la Ring Road che è la strada ad anello che corre lungo tutta la costa islandese, in quel tratto c’era un lunghissimo ponte tutto di legno, perché le continue eruzioni portavano inondazioni e l’unica cosa conveniente era fare strutture molto semplici e poco costose. Altra cosa di allora è che le strade tranne che nell’area dell’aeroporto e la zona di Reykiavik erano tutte sterrate; oggi è praticamente tutto cambiato nel senso che le strade sono tutte asfaltate e solo le piste interne sono rimaste sterrate.
In quel tour non incontrammo italiani, non solo in bici ma in generale. Ricordo molti tedeschi, inglesi, qualche scandinavo ed un paio di ragazze svizzere che da li sarebbero andate in Groenlandia. L’approccio con quel mondo fu molto particolare perché poi fuori Reykjavik, allora iniziava il nulla, 330.00 abitanti, totali di cui più del 50% nell'area di Reykjavik, il resto sparso in un territorio grande quanto un terzo dell’Italia. C’erano contee con capoluoghi che avevano pochi centinaia di abitanti e poi più nulla per km e km. Imparammo ben presto l’importanza dei benzinai che di fatto erano il loro luogo di aggregazione e sopratutto la possibilità di acquistare cibo, dopo il primo giorno non ne perdemmo uno. Imparammo a dialogare con questo popolo allora sconosciuto al mondo (gli europei di calcio del 2016 erano di la da venire) ma molto fiero della loro identità, comprese anche le loro tradizioni e la pesca alle balene che per anni, prima del turismo, ha rappresentato cmq un sostentamento per la popolazione locale. Una nazione neutrale, non con gli USA ne con l'URSS, una nazione che ancora oggi non ha un esercito (uno dei pochi paesi al mondo). Anche loro come tutti hanno i loro difetti ( e la crisi del 2008- 2011 ne testimonia i fatti) però sono una nazione ed un popolo profonda fiero di essere stati capaci di risollevarsi da soli. Se per caso doveste pensare di fare un "giro " da quelle parti, il consiglio: non pensate solo solo alla natura ma cercate di capire prima la gente, la storia di questa nazione, non ha caso ha il parlamento più vecchio del mondo.
Il tour descritto è quello che effettivamente abbiamo fatto la prima volta anche se mi riesce difficile a ricostruire le singole tappe. Le foto riportate sono trasposizioni digitali delle diapositive di allora (anche perchè il mondo allora era tutto analogico).
Le foto del tour ovviamente non sono digitali ma sono digitalizzate da diapositive di 30 anni fa.

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Tour

  1. Islanda 1989

    63:19
    1.074 km
    17,0 km/h
    4.590 m
    4.620 m

    L'Islanda è diventata un mio sogno segreto. Tuttavia al momento è fuori dalla mia portata.

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La Raccolta in numeri

  • Tour
    1
  • Distanza
    1.074 km
  • Durata
    63:19 h
  • Dislivello
    4.590 m

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