Il Monte Cusna, nell'Appennino Reggiano, è un luogo veramente suggestivo, selvaggio e poco conosciuto, in gran parte incontaminato e lontano dal turismo di massa. Dopo il Monte Cimone, il Cusna è il monte più alto dell’intero Appennino Settentrionale. Il suo profilo, assieme a quello delle cime circostanti, ricorda quello di un grandissimo uomo sdraiato a pancia insù. Infatti la gente del posto lo chiama “il Gigante”.

Se ami la montagna e le sue sfide e non vedi l’ora di pedalare e metterti alla prova su trail tecnici e spassosi, guadagnandoti però il divertimento della discesa con il sudore della fronte, tanto acido lattico e una buona dose di portage, allora questa Raccolta fa proprio al caso tuo.

Tra singletrack di alta montagna e stretti sentieri di crinale, incontrerai terreni impegnativi. Per quest’avventura sono dunque richieste ottime capacità di guida. Il mezzo migliore per affrontarla è una bici enduro che non teme la salita, oppure, se te la cavi bene sui trail, un’all-mountain che non teme la discesa. Assicurati anche di avere confidenza con il portage, necessario per conquistare le cime più importanti di questa fetta di Appennino Tosco-Emiliano: il Monte Prado, il Monte Ravino e ovviamente il Monte Cusna. Per raggiungerle dovrai infatti percorrere sentieri di crinale non sempre pedalabili, spesso con bici a spinta o in spalla. Sono dunque consigliate scarpe comode! Ad ogni modo l’intero percorso prevede diversi tratti di portage che lo rendono nel complesso poco adatto alle e-bike – e ovviamente a chi non ama camminare.

Pedalerai su sentieri di montagna lontano dalle folle e dal caos della città. Qui difficilmente incontrerai più di una manciata di persone. Ma non temere: il pubblico non mancherà… specie tra gli animali! Prime fra tutte le marmotte, tanto paurose quanto curiose, che sparse per i crinali ti fisseranno in lontananza emettendo il loro caratteristico fischio (ma non prenderla sul personale: non lo fanno per criticare le tue capacità di guida). Se ti sembra di non vederne, prova ad aguzzare lo sguardo: si mimetizzano bene tra i paesaggi di alta montagna, ma la loro mole e l'andatura apparentemente goffa spesso le tradiscono. Lo sa bene l’aquila reale, altra abitante di queste zone, che di marmotte va ghiotta. Ecco spiegato perché quei poveri roditori sembrano sempre così stressati.

Il punto di partenza e di arrivo è la località di Rescadore. Qui si trovano anche gli impianti di risalita Febbio 2000 che nel momento in cui sto scrivendo (luglio 2022) non sono attivi a causa di lavori di manutenzione che non si sa quando verranno ultimati. Se in funzione, questi impianti sono un’ottima soluzione per godersi i trail del Cusna risparmiandosi diverse centinaia di metri di dislivello. Per informarti circa la riapertura, puoi rivolgerti direttamente ai contatti sul sito infofebbio.com.

Ho suddiviso questo itinerario in tre tappe: nei commenti di ogni Tour troverai una descrizione dettagliata di ognuna di queste. I chilometri e il dislivello potrebbero non sembrare tanti, ma ti invito a non prenderla sotto gamba: il tipo di terreno che incontrerai in alcune sezioni presenta delle difficoltà che manterranno piuttosto bassa la tua velocità media. La prima tappa termina a Ligonchio, una pittoresca frazione del comune di Ventasso. Fun fact: questo piccolo borgo è famoso per aver dato i natali nientepopodimenoche a Iva Zanicchi - chiamata, per l’appunto, l’Aquila di Ligonchio. L’origine di questo soprannome non è chiara. Ad ogni modo non credo che lei vada ghiotta di marmotte.

L’itinerario presenta svariati punti di intersezione che permettono di modificarlo a tuo piacimento. Ho provveduto a segnalare i rifugi che incontrerai sulla traccia, ma in zona ne sono presenti anche altri, nel caso tu preferisca organizzare le tue tappe in modo diverso.

Il periodo migliore per intraprendere questa avventura va all’incirca da inizio giugno a fine settembre: in questo modo potrai godere delle temperature più miti dell’anno e non rischierai di trovare neve o ghiaccio in quota. Ricorda che ti troverai per la maggior parte del tempo in alta montagna, dove le condizioni meteorologiche possono cambiare repentinamente. Affronterai singletrack impegnativi, ci sarà tanta salita e le tue gambe saranno stanche. Per questo motivo è d’obbligo la massima prudenza: se qualche passaggio ti sembra eccessivamente complesso, non esitare a scendere dalla bici e farlo a piedi. Meglio non prendersi rischi inutili (e no, te lo ripeto, le marmotte non stanno fischiando te!).

Questo itinerario copre buona parte della zona del Cusna, arrivando a toccare tre delle sue cime principali. Ma in quest'area sono presenti tanti altri percorsi MTB per tutti i gusti e per tutti i livelli, che valgono assolutamente la pena di essere esplorati. Per saperne di più, visita il sito di Ride The Giant: ridethegiant.it. Si tratta di una scuola di MTB locale che si occupa anche di organizzare tour, promuovere il territorio ed effettuare la manutenzione dei sentieri. Senza di loro questa avventura non sarebbe stata possibile!

Ricorda infine di prestare sempre la massima attenzione e di rispettare l’ambiente, la montagna e le persone che incontrerai sui sentieri, a piedi come in bicicletta.

Buon divertimento, il Gigante ti aspetta!