Castello e villaggio fortificato di Acaya

Una piccola piazza ai piedi di un castello, un luogo tranquillo, silenzioso, dove regna la quiete. Luogo ideale per una piccola sosta, ci sono anche due piccole bar se si vuole bere qualche cosa di diverso dal contenuto della nostra borraccia. Volendo, arrivando verso ora di pranzo, ci si puo fermare in una delle osterie vicine dove gustare qualche piatto tipico della cucina salentina. Percorrendo le piccole strade di pavè all'interno delle mura ed oltrepassando il borgo, si può imboccare una strada asfaltata, non larghissima, che passando tra campi di ulivi e prati in fiore porta verso la costa a pochi metri dall'oasi WWF le Cesine (a sinistra) o da S. Cataldo (a destra). È uno dei miei luoghi preferiti quando non voglio allontanarmi troppo.

Nel 1294 Carlo II d'Angiò donò questo villaggio a Gervaso dell'Acaya, valoroso capitano, la cui famiglia lo possedette per tre secoli. Nel 1506 Alfonso d'Acaya costruì il nucleo più antico del Castello; qualche decennio dopo il figlio lo circondò di mura e fortificò il castello con baluardi, bastioni e fossato, dando al paese un impianto urbanistico. Nel 1570 il feudo di Acaya passò al Regio Fisco e fu successivamente fortificato con ulteriori mura per timore delle incursioni turche. Nei secoli successivi passò alla famiglia Vernazza che fortunatamente non lo modificò e passò così al Barocco, conservando la struttura tipica di una fortezza rinascimentale. Successivamente dai Vernazza fu ceduto alla famiglia Onofrio Scarciglia da Lecce e poi ai Rugge, per essere infine acquistato dall'Amministrazione Provinciale di Lecce da cui dipende ancora oggi.